VUOTO DOVUTO ALLA SOLITUDINE! Con questa
frase si può riassumere l’analisi che Andreoli, il più discusso psichiatra
italiano, fa dell’adolescenza diventata centro d’interesse di molte pagine dei giornali
per le morti drammatiche sulle strade, per gli inaspettati e silenziosi suicidi
o per l’autodistruzione provocata da alcool e droga. Al di là della crudezza
dei dati che il testo sciorina e il linguaggio talvolta troppo specialistico,
il testo è sicuramente da consigliare sia ai ragazzi che questo periodo di
passaggio stanno affrontando, sia all’adulto che vive vicino a loro nel suo
ruolo di insegnante o genitore.
Molto interessanti sono le considerazioni sul conflitto di Andreoli secondo il quale vi sono tre
modalità per essere contro: la trasgressione, l'opposizione e la rivolta che un
è modo positivo di essere contro poiché non è vero che gli adulti hanno sempre
ragione e che i ragazzi non possono far
comprendere, con le giuste motivazioni, come gli adulti dovrebbero fare con loro,
gli errori?
Infine la paura. Dice
Andreoli: "I padri pensano che le azioni degli adolescenti siano in gran
parte inconsapevoli, che essi non si rendano conto dei pericoli … Pertanto, certi
comportamenti vanno impediti e basta, senza guardare per il sottile le maniere
utilizzate. Ecco molti dei no, le negazioni, i divieti dei padri” e conclude
dicendo come si possano commettere azioni pericolose e addirittura illecite chiusi
nella propria stanza!
Se gli adulti provassero a
spiegare ai ragazzi che alcuni limiti o
alcuni divieti nascono proprio dalla loro paura e dalla loro percezione del
rischio, anche per gli adolescenti sarebbe più facile accettare l'idea dei
numerosi divieti che si trovano ad affrontare e ,con i quali, quotidianamente e
costantemente si scontrano, sguainando l’arma della fiducia che con la sua lama
a doppio taglio, fende e incide la corazza del no.
Isabella Raccanello
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